22 Maggio 2023
- Pubblicato il:Gli utenti che accedono ad Internet nel mondo sono 5,16 miliardi (+98 milioni nell’ultimo anno), oltre il 64% della popolazione totale mondiale. La maggior parte degli utenti di Internet utilizza i dispositivi mobili per connettersi e per il primo anno le persone che hanno fanno un acquisto online nel mondo sono lievemente decresciute (-1,4% pari al 57,6% della popolazione mondiale).
Il mercato globale dell’Ecommerce nel 2023 supererà i 6 mila miliardi di dollari di fatturato per arrivare a superare gli 8 mila miliardi nel 2026. A detenere la leadership come più grande gruppo mondiale di vendita nel 2022 on line è Alibaba con oltre 780 miliardi di dollari di fatturato seguita da Amazon con 690 miliardi di dollari.
Il mobile rappresenta in media il 59,79% del traffico mondiale, mentre il 38,53% proviene da desktop e il 2,05% da tablet. Mentre in Europa e Nord America le percentuali tra desktop e mobile sono più o meno equivalenti, in Africa (77% mobile) e Asia (70% mobile) il mobile è diventato il canale principale di collegamento online.
Tra i beni di consumo più acquistati online al mondo durante il 2022 spicca la Moda seguita dall’Elettronica di Consumo. Quello che tuttavia è stato un fenomeno particolare dello scorso anno è che quasi tutte le categorie merceologiche principali dei beni di consumo acquistati online hanno visto una contrazione con l’eccezione dei Beni Alimentari che vanno ad aggiungersi ai servizi dove
in particolare il Turismo ha visto una crescita importante.
Il riassestamento dello slancio verso la Rete avuto con il lockdown si registra anche sul tempo globale che le persone spendono online che è sceso del 5%.
I Paesi con maggiore spesa pro capite per i beni di consumo sono Hong Kong con $3.828 all’anno seguita da USA ($3.374) e UK (2.940). L’Italia si posiziona ventunesima al mondo con $1.212.
Dal punto di vista dei numeri assoluti tuttavia è la regione asiatica che sta iniziando a prendere la guida del mercato digitale.
L’area Asia-Pacifico continua ad essere il traino di questo mercato. La crescita tuttavia continua su tutti i mercati. Negli USA la crescita dopo il picco del lockdown è rientrata sulla curva storica di rapporto con il retail fisico dove comunque 1 acquisto su 5 viene fatto online.
Dal punto di vista del fatturato complessivo le vendite statunitensi sono comunque cresciute anche nel 2022, tuttavia questa crescita di fatturato è sostanzialmente dovuta alla crescita dei prezzi. In termini reali (numero di pezzi e servizi venduti) infatti lo scorso anno ha visto una lieve decrescita riassorbendo in parte la forte spinta del lockdown.
In tutto il mondo la crescita del lockdown ha visto una crescita di tre/quattro anni in uno. Questa forte crescita ha generato tuttavia anche un effetto di rientro della crescita dovuta a coloro che erano obbligati ad acquistare online, ma che preferivano acquistare in negozio. Andando a vedere i singoli Stati tutti hanno visto una contrazione in termini reali nel 2022. L’unica eccezione europea è la Francia che ha scontato il suo calo già nel 2021.
La contrazione delle vendite è derivata da svariati fattori: principalmente da un recupero della crescita troppo repentina degli ultimi due anni a cui si sono aggiunte la crisi economica aggravata dall’emergenza energetica e della guerra in Ucraina che a loro volta hanno avuto effetti sul costo dei trasporti. Il costo dei container è decuplicato durante lo scorso anno mettendo in grande difficoltà i retailer che basavano la loro strategia sull’import asiatico. Per loro fortuna l’effetto è stato temporaneo ed a inizio 2023 i costi del trasporto via nave sono rientrati a valori simili al 2021.
Il 60% dei cittadini europei ormai acquista online e il fatturato Ecommerce europeo ha avuto anche nel 2021 un’accelerazione arrivando a valere 732 miliardi di dollari. Il fatturato complessivo del 2022 si è invece ridimensionato tornando ai valori del 2020 perdendo circa 100 miliardi per quanto riguarda i beni di consumo.
Responsabili della contrazione sul fronte dei clienti sono stati in particolare gli over 55 enni che hanno visto per la prima volta una lieve flessione in termini di utilizzo di Internet, passando dal 60% al 59% di persone in Europa.
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